martedì 1 maggio 2012

Oggi 1° maggio, festa del lavoro?

Oggi è il primo di Maggio, una data che tutti sapete benissimo essere la festa del lavoro, una festa mondiale per festeggiare il lavoro e tutto quello che gli ruota attorno.
Non so se chi sta leggendo ha ascoltato alcuni dei discordi pronunciati dai segretari dei tre principali sindacati dal palco in Roma, chi scrive li ha ascoltati e ci ha trovato dentro la solita trita demagogia, le parole adatte a scaldare gli animi di chi non ragiona, di chi segue un vessillo senza insegne, quello del lavoro appunto che è ormai cosa morta e sepolta.

Chiariamo subito un concetto, chi scrive non è assolutamente propenso ad una vita di ozio priva di qualsiasi attività trascorsa sotto la palma a rimpinzarsi di cocco, ubriacarsi di mojito e null’altro, questa non è vita ma apatia, attesa di uno scossone che non arriverà e della morte, in ultima analisi.
Va però fatto notare che anche la sponda opposta, fondare una società e la vita stessa solo sul lavoro, è altrettanto sbagliata e dannosa.
Vediamo il perchè.

Oggi ci affanniamo molto tutti quanti a ricercare la ricetta per creare posti di lavoro e nel farlo ci siamo dimenticati completamente cosa sia il lavoro.
Immaginatevi a casa vostra in una qualsiasi giornata dell’anno in cui avete deciso di riordinare la vostra dimora. Via alzate, fate un’abbondante colazione ( spero per voi ) e vi mettete al “lavoro”, si questo infatti è lavoro, di quello vero, ogni persona avrà il suo metodo, alcuni prima riordineranno, altri prima elimineranno il superfluo, tutti puliranno lo sporco ma una cosa nessuno farà, sapete quale? Proseguire nell’opera una volta terminata.
Ovvio direte voi, una volta resettato tutto quanto e pulito o gettato ciò che andava pulito o gettato nessuno sarebbe così idiota da proseguire in un’attività che ormai non è più tale, in poche parole nessuno pulirebbe un tavolo già spolverato, o sbrinerebbe un frigorifero già sbrinato.
Bene la sorpresa è che questo ragionamento lo fate solo se si tratta del vostro appartamento, della vostra singola esistenza, nell’ambito della società questo dogma si spezza.
Avete mai sentito frasi del tipo: “un lavoro qualunque è meglio che nulla”, “si deve inventarsi un lavoro per campare”, “se non hai nulla da fare inventati qualcosa” e potremmo continuare all’infinito ci sono poi punte di follia come “dobbiamo creare posti di lavoro nuovi” ritornando alla vostra dimora, dove magari non siete soli a riordinare, sarebbe come se, passate tre ore voi e la vostra dolce metà a lavorare di buona lena, comparisse un ignoto vicino e si mettesse a sporcare tutto quanto per “creare” il lavoro necessario a far si che voi e la vostra metà arriviate alle fatidiche otto ore di lavoro canoniche.
So perfettamente che state ridacchiando leggendo questo esempio e pensate che io sia dissociato mentalmente ma vi chiedo anche solo per un istante di provare a ripensare alle frasi sopra elencate, a quante volte le avete sentite e a quante addirittura le avete pronunciate voi stessi in riferimento al mondo del lavoro.
Oggi la rivoluzione informatica e le precedenti rivoluzioni industriali, l’invenzione delle catene di montaggio, l’introduzione della robotica sulle stesse e in ogni processo di produzione, l’automatizzazione nei processi di progettazione e molte altre “diavolerie” tecnologiche hanno reso il lavoro umano sempre meno utile e soprattutto sempre meno vantaggioso economicamente.
Chi di voi ha un conto bancario on-line, chi un’assicurazione internet o telefonica, chi utilizza quotidianamente l’home banking, chi paga il pedaggio utilizzando il telepass ( vi do una brutta o bella scegliete voi notizia, ci sono tecnologie che vi faranno pagare anche la spesa così, senza nemmeno estrarre i prodotti dal carrello, si veda RFID ), chi acquista libri o altro on-line, spedisce mail anziché lettere, invia foto dal cellulare o tramite mail anziché cartoline.
Cosa pensate che generi tutto ciò?
Vi do un’altra bruttissima notizia, genera DISOCCUPAZIONE!
Certo direte voi ma tutti costoro possono essere impiegati diversamente. Certamente, come?
Pensate veramente che tutti coloro che oggi fanno i commessi, le cassiere, gli addetti ai caselli, i postini, insomma tutti coloro che svolgono mansioni non altamente specializzate possano come per magia diventare tutti ingegneri, progettisti o nobel per la fisica? E se anche questo come per magia avvenisse, che ci faremmo con tutti questi nobel, avete mai visto un progetto essere portato avanti da 3 opreai, 10 caporeparto e 100 ingegneri?  Penso che il discorso sia molto chiaro e non proseguirò oltre.

Veniamo a qualche considerazione sul mondo di oggi.
Ci viene detto che la Cina ( beata lei? ) ha una crescita smisurata ogni anno, verissimo ma non si tratta di una crescita paragonabile a quella statunitense del periodo d’oro, non si tratta dell’applicazione del principio fordiano dell’operaio che produce l’automobile, prende lo stipendio e con quello si compra l’automobile che ha prodotto.
Si tratta di una crescita molto simile a quella statunitense del periodo degli schiavi, quando gli Stati Uniti volavano grazie a schiavi gratuiti e senza alcun diritto, schiavi che però non comprano quello che producono, da qui il bisogno di avere sempre nuovi mercati esteri. Noi appunto siamo il mercato estero della Cina e se noi sprofondiamo, tra pochi anni loro non canteranno, in quanto si ritroveranno i magazzini pieni di merce invenduta.
Basterebbe dare diritti e salari adeguati anche a loro come i nostri ed ecco che comincerebbero a comprare direte voi. Errore, in questo caso loro diverrebbero proprio come noi oggi, pagati adeguatamente ( non mi riferisco all’Italia tranquilli) muniti di diritti e tutele, quindi? Quindi non più vantaggiosi e per questo sostituibili, come avviene oggi per noi, da macchinari automatizzati, servizi on-line robot vari e molto alto.
Qui il cerchio si chiude e si ritorna al punto di partenza.
La conclusione è una e una soltanto, diversamente da quello che ci vogliono far credere oggi non c’è crisi per sbagli di qualcuno o meglio non sono gli sbagli, certamente commessi, che hanno generato questa crisi, oggi la crisi è sistemica, il modello capitalistico della crescita infinita con sempre maggiori consumi e sempre maggiori sprechi è terminato e lo sta mostrando molto bene.

Provate ora a pensare alle attività che oggi vengono chiamate lavoro.
Immaginiamo una donna con un marito e una figlia piccola, diciamo di 2 anni, il marito va a lavorare, prende 2000€ al mese, la donna decide di curare sua figlia ed educarla, prende 0€ al mese e per lo stato è disoccupata. Per la nostra società impostata com’è oggi abbiamo due adulti di cui uno occupato e una neonata ovviamente non occupata, aggiungiamo a costoro due ragazze di 18 anni ambedue disoccupate. Il conto per la nostra demente società è drammatico su 5 individui uno solo è giustificato nell’essere non occupato, altri 3 sono “colpevoli” di disoccupazione e solamente uno è pienamente occupato e, come tale, gode dei favori della società e soprattutto dei DIRITTI di cui ha bisogno per vivere.
Cambiamo ora le carte in gioco, mandiamo a lavorare la donna, e le diamo un salario di 1200€ mensili, mandiamo anche una delle due ragazze a pulire e resettare casa della donna per la modesta cifra di 400€ mensili, poi mandiamo l’altra ad accudire la bambina della donna per la modesta cifra di 600€ mensili, alla donna rimangono circa 200€ ma questi verranno quasi interamente spesi per trasporto, cibo di mezzogiorno e spesse varie connesse al lavoro che svolge. Quindi? quindi il nostro conto di stipendio per la donna è ancora 0, un bello zero tondo tondo. In compenso non avrà la gioia di accudire sua figlia che probabilmente avrà comunque una buona educazione ma non certo come quella che le avrebbe impartito sua madre, in compenso c’è un soggetto felicissimo di questa nuova condizione, lo Stato, lui gongola e se la ride, aveva 3/4 di disoccupati ed ora non ne ha nemmeno uno, poco importa se con 400 e 600 euro mensili le due ragazze sono di fatto ancora assolutamente dipendenti da altri per il loro sostentamento, poco importa se la mamma dovrà affidare ad altri la sua amata figlioletta, poco importa se in definitiva tutti questi soggetti che si spostano con auto e mezzi per compiere attività che potrebbero benissimo svolgere altri stando fermi, inquineranno e distruggeranno il nostro habitat naturale, l’importante è AVER CREATO POSTI DI LAVORO.
Accudire la neonata e  pulire la casa della donna non sono lavori per il nostro stato, infatti quando li svolgeva la donna stessa era considerata disoccupata, il solo fatto di far svolgere le stesse attività da due soggetti differenti ( le due ragazze) ha trasformato due attività non lavorative in due lavori e tre disoccupati in tre occupati uno dei quali, pensate un po’ ha lo stesso salario di prima, ZERO.
Bella questa società…
Tutto questo ironico esempio è per dimostrare come oggi le soluzioni per evitare il baratro nel quale il mondo intero sta per precipitare non possono venire da un cambio di spred, da una nuova finanziaria o da nuove regole della Comunità Europea ma devono venire da noi, dall’appropriazione di quelli che sono valori concreti e solidi, anche nel lavoro dobbiamo iniziare a concepire una società a crescita infinita per quel che riguarda cultura, benessere e godimento della vita e crescita finita per ciò che riguarda i consumi e la produzione e relativo consumo di oggetti.
Ci hanno insegnato a misurare il nostro benessere in base a ciò che possediamo ma questo è vero solo in parte, il nostro benessere dipende anche da quanto tempo possediamo per gustarci la vita, da quante relazioni tra esseri umani instauriamo, da quanto queste ci accrescono interiormente, da quanto riusciamo a realizzare i nostri sogni, indipendentemente da quali essi siano.

Questo come post d’inizio di un blog può sembrare un po’ arrogante, il post di chi vuole insegnare la vita al prossimo ma non è così, io non ritengo ne di possedere ricette ne di essere migliore di altri, penso solo che sarebbe ora che tutti quanti coloro che da questo momento storico hanno solo da perdere cominciassero a confrontarsi e discutere di come vorrebbero la società di domani, per non correre il rischio di ritrovarci un totalitarismo finanziario che governa il mondo e ci dice quanto valiamo per lui senza nemmeno esserci opposti finchè potevamo.

Buon primo Maggio a tutti

Deadly

2 commenti:

  1. Ciao Deadly,
    ho letto con interesse le tue considerazioni.
    Per fortuna ci sono persone (ti segnalo questo post di Metilparaben) che evidenziano la questione del dover cambiare prospettiva se vogliamo sortire nuovi modi di vivere.
    A tal proposito, io ho appena iniziato a leggere un testo di Simone Perotti, dal titolo "Avanti tutta". Non sono ancora in grado di valutarlo, ma le premesse mi piacciono. Se ti va procuratelo, perché racconta la sua concreta esperienza su un nuovo modo di vivere, sperimentata in prima persona.
    Ti riporto un paio di passaggi introduttivi.
    "Occorre fondare un'agenzia che aiuti le persone a scollocarsi, cioè a uscire dalla collocazione che hanno, sia sul lavoro sia nella società."
    E ancora:
    "La paura è dunque l'unica moneta della nostra epoca? Paghiamo in questa moneta quasi ogni scelta della nostra esistenza, soprattutto quando si tratta di cambiare. Il messaggio è: se resti dentro sopravvivi, se esci muori."
    Non a caso cita il film Matrix, film dai contenuti molto meno fantascientifici e molto più documentaristici di quanto si creda.
    Ciao e buon proseguimento col tuo blog ;)

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  2. Ciao Kisciotte,
    ho visto il sito dell'autore che mi hai segnalato e da quallo che vedo proprio ieri 3 maggio è uscito il suo ultimo libro "scollocamento" che immagino sviluppi più in concreto il concetto che già compare nelle frasi citate da te.
    Terrò presente per letture future che certi argomenti fan sempre bene.
    In effetti anche il discorso di spaventare chi cerca di camminare "fuori dal seminato" è molto presente nella nostra vita, il sistema cerca di isolare e dipingere come borderline chi vive in maniera non standardizzata e questa è una cosa che si deve cercare di superare.
    Vedremo cosa ci riserveranno gli anni futuri, speriamo non una fine alla Matrix eh eh eh.
    Ciao e buon proseguimento
    Deadly

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