martedì 30 gennaio 2018

Tutto cambi perché nulla cambi

Tutto cambi perché nulla cambi ovvero perché, come sempre, non mi recherò alle urne e ritengo questa la scelta più ragionata e propositiva.
Il 4 di febbraio l'Italia sarà chiamata a decidere per il proprio futuro, a scegliere il già scritto, a discutere su ciò che, nei fatti, è già scolpito nel marmo.
Non la politica ma bensì la finanza e i potentati economici guidano le sorti del pianeta dal 1989 in poi, sempre con maggior prepotenza e arroganza, la politica è sempre più comparsa, marionetta, ombra di chi realmente comanda, cane da guardia che recita un copione e attende paziente il suo biscotto di ricompensa.
Al nostro futuro appuntamento ci presentiamo con una legge elettorale da brivido e da risate al tempo stesso, unica garanzia l'ingovernabilità assoluta, unica certezza il nulla di certo.
La sola strada percorribile, la consueta ammucchiata del tutti insieme appassionatamente.
Lo scenario post elezione più probabile è dunque il seguente:

- governo del Presidente (così si ama chiamarlo), quasi sicuramente con a capo Gentiloni, meno probabilmente Minniti o Padoan

- totale apporto PD, con adesione completa o quasi, unitamente a quella, altrettanto unanime, della "quarta gamba" del polo di destra (Noi con l'Italia-UDC)

- enorme apporto di Forza Italia, come in passato il partito di Berlusconi aderirà molto felicemente all'esperienza di governo, lasciando fuori forse solamente Berlusconi stesso (in fondo è sempre molto comodo comandare dall'esterno potendo recitare la parte dello sconfitto) e quei singoli elementi che per posizioni giudiziarie e politiche risulterebbero troppo scomodi e irritanti all'elettorato di "sinistra"

- consistente apporto di Liberi e Uguali, anche qui con qualche distinguo isolato per non disturbare troppo (in fin dei conti con fuori Berlusconi si può starnazzare in TV che non si sta facendo il governo con lui e che lo si fa controvoglia per salvare il Paese).
A ben vedere la nuova formazione di sinistra ha fatto pensare fin dall'inizio a una simpatica divisione pre elettorale finalizzata a cooptare il voto di chi rifiuta di mettere la croce sul simbolo di Renzi ma accetta di buon grado di farci il governo insieme.

- altri supporter sparsi tra Fratelli d'Italia, Lega, M5S, persone che per poltrone e tornaconto sono ben felici di supportare qualsiasi governo.
Si tenga presente che a questa tornata anche gli "immacolati" M5S hanno candidato molti ex politici addirittura alcuni tanto odiati PD che in tempi molto recenti sfottevano il movimento che ora li candida su Twitter, inoltre dal famoso non statuto è sparita la regola dei non apparentamenti, sembra quasi che tutto si stia preparando per inciucciopoli...

Il nuovo esecutivo così formato eseguirà mesto mesto tutti i compitini emanati da chi realmente comanda (Finanza / Banche /UE) e di conseguenza nei futuri cinque anni proseguirà la spoliazione di diritti e potere d'acquisto del ceto medio e medio basso, elargendo qualche mancetta alla bisogna e sottraendo a più non posso.
Precarizzando il lavoro e recitando la parte del salvatore.
Molto probabile un aumento IVA dal 2019 se non già dal 2018.
Il tutto nel più totale trionfo dell'ipocrisia, con i supporter "schifati" che protesteranno per tutti i cinque anni ma voteranno sempre tutto, tappandosi il naso, per il bene dell'Italia, perché altrimenti la finanza ci massacra e chi più ne ha più ne metta, nella tradizione vittimista che già conosciamo molto bene.
Le destre trombate, passeranno cinque anni lamentandosi e facendo notare agli elettori che hanno sbagliato a votare ma, in privato, ringraziandoli di non aver dovuto prendersi alcuna responsabilità che li avrebbe rivelati in pubblico per quello che sono: dei buffoni mentitori patentati che fanno a gara a chi la spara più grossa.
Il popolo?
Il popolo come sempre si lamenta, perché più di tutto ama lamentarsi, non cercare soluzioni, quelle costano fatica e riflessione, meglio accusare chi non vota, i negri, i ricchi, gli evasori, del resto un nemico che ci fa sentire un po' migliori lo troviamo sempre molto facilmente.
Così procederemo per altri cinque, dieci, venti e più anni, fino a che tutto sarà come deve essere, fino a che chi oggi comanda da dietro il sipario si sarà comprato tutto, ogni fonte di energia, ogni servizio essenziale, ogni università, ogni ospedale, tutta la nostra vita.
A quel punto il sipario non servirà più, a quel punto si potrà finalmente smettere questo stupido gioco del "cosa voti", a quel punto dovremo finalmente vedere in faccia il nostro padrone, non potremo più far finta di non sapere, voltarci, far finta di appartenere alla classe che domina.
Allora però sarà troppo tardi, avranno già chiuso la catena alla nostra caviglia, allora potremo solamente piangere, ma questa volta, a ragion veduta.
Buon voto a tutti voi illusi o "struzzi" che ancora non vedete o non volete vedere.
Deadly