domenica 7 febbraio 2016

L'ultima mossa di Grillo

In questi giorni stiamo assistendo a tutta una serie di manovre di palazzo intorno alla legge Cirinnà, peraltro una legge "minima" in campo di diritti ma comunque discreta, almeno per quello che ad oggi è dato di conoscere.
Grillo due giorni fa ribalta le carte in tavola e dichiara, urbi et orbi dal suo blog, che concederà libertà di coscienza agli eletti pentastellati, che in fase di voto on line illo tempore non si era parlato di adozioni e che quindi, dato questo fatto unito alla delicatezza dell'argomento, propende per la libertà di coscienza.
Mossa insolita si direbbe per un padre padrone come Grillo verso il suo movimento.
Applausi e lodi dalla Serracchiani che accoglie la notizia con un "benvenuti nella politica reale dove non esistono solo bianco e nero", assolutamente comprensibile detto da una che ha fatto fino ad oggi dei grigi la sua bandiera, quei grigi che fanno appunto la fortuna degli eletti e la disgrazia degli elettori.
Urla di gioia anche da Alfano che sente vicina la vittoria del no alla legge.
Perché Grillo, mai preoccupato dalle eventuali defezioni e sempre pronto a espellere a posteriori sceglie ora la strada della tolleranza verso il dissenso?
Eliminiamo subito dalle possibilità la favoletta della libertà concessa perché l'argomento è delicato e non è stato affrontato a suo tempo includendo le adozioni.
Grillo non è persona da mezze misure ne da rispetto degli argomenti delicati o delle coscienze altrui, la ragione deve risiedere altrove.
Nei giorni scorsi è circolata pesantemente la notizia che frange degli eletti pentastellati avessero contatti con personaggi clericali o direttamente con autorità vaticane.
Sempre rigorosamente smentita ma alla luce dei fatti probabilmente vera.
Probabilmente, vista questa mossa di Grillo, è vera e soprattutto interessa una fetta di movimento ben più vasta che non qualche isolato eletto.
Grillo non ha mai temuto le singole espulsioni nemmeno se multiple, chiaramente visto il clima attuale non può permettersi espulsioni di massa (è Grillo non Stalin) men che meno visti gli sviluppi e le figuracce di Quarto può permettersi di dare un ordine, non vederlo rispettato, e fare buon viso a cattivo gioco evitando le relative espulsioni.
In poche parole Grillo non può permettersi di espellere in massa, ne di far apparire la sua voce come inascoltata.
Che fa dunque?
Gioca d'anticipo, non da ordini escludendo così di poter essere inascoltato.
Non può essere accusato di scarsa autorità qualcuno che dice fate come credette, non ha dato alcun ordine e quindi non può essere ne obbedito ne non obbedito.
Grillo delude ancora una volta, fa di un argomento capitale e serissimo materia di consenso e di immagine (propria) dimenticando quelli che sono i veri diritti di un popolo e i veri pilastri della libertà.
Evita un voto online quando tanti ne ha chiesti, perché ha paura che venga poi, all'atto del voto parlamentare, disatteso, mostrando che il M5S sta si mutando al suo interno ma non in positivo come inizialmente si poteva pensare ma in negativo avvicinandosi sempre più a quei partiti che tanto schifa.
Dice di cedere la guida del M5S ma non lascia la guida di un blog che di fatto ne è l'organo di stampa e propaganda, e tale rimane non avendo ad oggi altri strumenti.
Non consulta ne accredita un direttorio creato ma mai investito dei giusti poteri.
Fallisce clamorosamente a Quarto dove espelle e costringe alle dimissioni una persona nemmeno indagata e sorvola colpevolmente sulle accuse lanciate da questa solo perché coinvolgono l'intero direttorio e, di conseguenza, Grillo stesso.
Cede alle necessità elettorali sacrificando i diritti civili evitando le responsabilità in fase di voto sulla Cirinnà.
Caro M5S, ti evitai alle Politiche, ti incontrai a malincuore alle Europee, ti eviterò da qui in avanti salvo bruschi cambiamenti, non perché reputi gli altri migliori, tutt'altro, ma perché non amo essere preso per i fondelli e questo è proprio quello che stai cercando di fare.

Un saluto a tutti quanti.

Deadly