domenica 19 maggio 2013

Italia belpaese Muori e fallo in fretta!

Sabato 18 maggio, piove e non ho certo voglia di andare per centri commerciali, odio il week end in giro come zombie per centri commerciali e odio lo shopping in cerca di qualcosa a caso in generale.
Devo però ricaricare la scheda Vodafone, dato che come sempre, pur lavorandoci dentro, ho dimenticato di farlo nel negozio al lavoro e ora ho solamente 2€ sul cell.
Devo anche cambiare le gomme anteriori dell'auto dato che il "meraviglioso" eroe degli intellettuali di sinistra Pisapi(pp)a ha lasciato la situazione stradale di Milano praticamente inalterata dai tempi della Moratti (troppo impegnato a spiegare con la sua erre moscia del cazzo tanto cara agli intellettuali che campano con i soldi di papà perchè dobbiamo voler tutti tanto bene ai Rom e costruire per loro sontuose dimore a nostre spese) e quindi un colabrodo che mi ha causato un danno grave a uno pneumatico.
Porto l'auto al centro riparazione e mi dicono che sarà pronta verso le 18,30, sono le 16,45 ho quasi due ore per ricaricare il cell e fare questo giro forzato nel centro commerciale Fiordaliso.
Giro un po' e quando trovo il negozio Vodafone c'è una coda incredibile, mi stupisce un po' ma del resto devo far passare due ore e quindi mi metto in fila.
Davanti a me ci sono due ragazze che avranno si e no vent'anni.
Parlano tra loro di quello che vogliono fare la sera, fanno classici discorsi tipici di quell'età e mi sembrano assolutamente normalissime ragazze di venti anni, con tutti i pregi e i difetti tipici di quell'età.
Dietro di me c'è la famigliola media italiana o italiota scegliete voi.
Padre, madre e un un paio di bambini di cui uno, il più grande, scopro dai discorsi che ha undici anni.
Non si tratta certo di una famiglia che fa chissà quale vita sfrenata, basta un occhio alla spesa per capirlo e ai vestiti di lei e di lui.
Appartengono di sicuro a quel ceto medio-basso adesso sempre più basso che non perde occasione per dire che non tira la fine del mese, che si deve fare qualcosa per loro che adesso se non cambiano le cose "si fa la rivoluzione".....
A botte di cellulare la fanno questi la rivoluzione.
Tra le varie "perle di saggezza" che i due coniugi sparano a turno lei pronuncia questa frase: "accidenti, prima se si rompeva un cellulare non avevamo nemmeno il cambio e adesso siamo diventati la fabbrica dei cellulari".
Il tono è quello che indica costrizione, quasi che la cosa sia successa a sua insaputa, quasi che un bel giorno un alieno sia caduto dentro la casa di questi "illustri" signori e abbia dimenticato li una cassa di cellulari per sbaglio.
Cara signora tanto racchia quanto malvestita i cellulari di cui ti lamenti parlando col tuo altrettanto impresentabile marito li avete certamente acquistati voi e non sono certo frutto di un siderale viaggio con sorpresa aliena.
Li avrete certamente presi con mille offerte da 10€ al mese, 50€ subito e 5€ a settimana 1€ al mese per tutta la vita e chi più ne ha più ne metta ma sempre acquisti fatti da voi rimangono.
Acquisti inutili che hanno impegnato soldi che potevano certamente essere utilizzati meglio.
Poi arriva la chicca, il "pargolo", quello di 11 anni con faccia che, seguendo le orme del padre, sprizza "genialità" da tutti i pori della pelle, insiste chiedendo di comprare un samsung galaxy s3 mini per lui che è in offerta ( la solita roba del tot al mese più ricarica ) e la madre, data l'insistenza gli fa notare che lui ha solo 11 anni e per la sua età avere uno smartphone (che evidentemente già possiede) è già fin troppo e in fin dei conti il samsung s3 non gli servirebbe ad altro che a guardare i cartoni animati mentre sono in giro.
Arriva il mio turno e in fianco a me vengono serviti i signori in questione che, guarda caso, stanno sostituendo una scheda Tim per trasformarla in Vodafone e prendere così il famoso samsung galaxy s3 mini, solo che la destinataria di tutto questo numero è la madre che, dalle domande che rivolge alla ragazza dimostra di non sapere assolutamente nulla di quel telefono ne dell'offerta (mentre la leggevano in pubblicità il figlio di 11 anni aveva capito molto prima di lei e stava spiegando ai genitori i termini dell'offerta) il che mi fa pensare che lei, a differenza del figlio, non guarderà nemmeno i cartoni animati col suo cellulare nuovo fiammante di cui non sa nemmeno quali siano le funzionalità.
Il tutto cara la mia signora incrementerà il numero già elevato dei cellulari da demolire di cui parlava sopra, quelli che le ha portato l'alieno smemorato.
Sono tornato a riprendere l'auto è mi sono preparato per la serata (dovevo bere qualcosa con un'amica di vecchia data) molto più sollevato di prima.
Ho finalmente toccato con mano la grinta e la sagacia dei futuri rivoluzionari che, a colpi ben assestati di samsung, nokia e iPhone debelleranno i nostri politici ladroni e imbroglioni.
Cara signora, chiaramente non ho nulla contro la sua famiglia in particolare, ci mancherebbe, mi auguro solamente che questo disgraziato Paese crepi velocemente, che un domani entrando in un centro commerciale ritrovi lei o una persona analoga in coda con la tessera per il pane come nel '39 magari da presentare in formato elettronico con il cellulare di ultima generazione.
Me lo auguro perchè penso che, un po' come per la Fenice, solo dalle ceneri possa rinascere questo Paese mentre ora, purtroppo, siamo ancora allo stadio di carni putrescenti.

4 commenti:

  1. pensavo di aver lasciato stamattina un commento. sto usando il telefonino evidentemente non é super tecnologico come quello di madame .

    mica ricordo che scrivevo forse una cosa tipo che la signora non conosce le vere implicazioni di una rivoluzione e che benché la invochi non scenderà mai in piazza a farla ma che si aspetta lo facciano gli altri

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  2. Lo so benissimo e in cuor suo ha anche le sue ragioni per restare tranquilla a casa, esattamente come fa chi ti sta rispondendo.
    Quello che non sopporto non è che questa gente stia a casa propria con 1000 telefonini ma che si arrabbi perchè i politici non li ascoltano, che si indigni per come vanno le cose.
    Ovviamente nessuno prenderà mai in considerazione le idee e le esigenze di queste persone perchè non sono di pubblico interesse (votano comunque che tu li aiuti o li umili) e quindi non produrranno mai nessun cambiamento.

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  3. Io, come vedi, sto mantenendo l'impegno alla lettura del tuo diario.
    Mò vado a vedere se hai tolto 'sto cazzo di captcha.
    Questo post: come quello delle mele rispecchia la realtà d'oggidì. A far da contraltare alla capacità conoscitiva dei pargoli (undicenni, ma anche molto meno) c'è il riscontro di un'ignoranza e di un menefreghismo abissali su quanto successo nel recente passato (diciamo nel dopoguerra, per non appesantire meningi già stroppiate dall'ignoranza genitoriale), nel presente attuale e nel futuro prossimo a venire, che dovrebbe vederli coinvolti come parte direttamente interessata.
    Lo so, pretendere da bambini di quest'età queste conoscenze è da mentecatti; ma vorrei che qualcuno mi spiegasse perché, avendo la loro stessa età nel neolitico, se non sapevo i nomi dei re di Roma, citati nell'ordine non a capoccia, erano calci in culo, manco se il saperlo desse la certezza di un futuro da favola.
    A parte il fatto che gli stessi riscontri (riscontri, vabbé) si hanno anche da fior di liceali, il cui futuro immediato, se gli va bene, è trovarsi rintanati in un call-center, cuffia alle orecchie, a dire e sentire cretinate per sette ore al giorno per due euro all'ora.
    Ciao, erano solo due parole di verifica se hai tolto il captcha; se l'hai fatto, grazie, altrimenti datti da fare.

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