martedì 17 luglio 2012

Uno sguardo sul futuro

Oggi ho visto un video molto interessante, che se visto interamente e senza pregiudizi o preconcetti può spiegare molto della situazione attuale, del futuro che ci attende se non si invertono immediatamente le strade intraprese e del perché ogni misura economica presa fino ad ora dal nostro Paese ma non solo sia in realtà inutile al 100%:


http://www.youtube.com/watch?v=mD0clLiRGTg&list=PLB8A63E5F0786A732&feature=plpp_play_all


Questo è il video, se lo avete ascoltato attentamente non avrete di certo alcun dubbio sul perché io lo abbia trovato molto interessante e illuminante.
Si tratta di parole molto calme e pacate, tecniche e riferite a dati numerici, proprio come dovrebbe essere l'informazione, non tesa a terrorizzare ne a tranquillizzare mentendo ma tesa a dare una giusta e completa ( per quanto possibile in 17 minuti ) informazione sui fatti e i possibili sviluppi futuri.
Dopo averlo visto credo che tutti possano ben capire perché pensare che l'anno prossimo, aver compiuto due o tre piccole misure di contenimento, non cambierà assolutamente nulla e comunque non cambierebbe nulla nemmeno se le misure adottate fossero molte e severe, l'economia è ormai un fatto mondiale e poco o nulla può fare un singolo stato per migliorarne l'andamento, nemmeno un colosso come la Cina o gli Stati Uniti, se isolati possono fare granché per l'economia reale.
Quello che appare più che evidente da questi dati è che la strada da imboccare è quella di un cambiamento radicale della società, un cambiamento che crei un futuro fondato su pilastri sociali ed economici completamente differenti da quelli odierni, l'alternativa, anche se nel video non viene menzionata, è di prepararsi all'arrivo entro una decina di anni e forse meno di un nuovo conflitto su larga scala mirato a riequilibrare gli assetti socio-economici del nostro pianeta.
Non agire oggi non significa lasciare ai nostri figli un futuro un po' peggio del nostro presente, cosa di per sé già drammatica, ma molto probabilmente significa lasciare loro un futuro di conflitti sociali e militari molto cruenti e sanguinari.
Se è questo ciò che vogliamo, proseguiamo tranquilli su questa strada senza però domani dire che è stata la sfortuna e nulla si poteva fare al riguardo.
Non esiste alcun destino o strada già segnata, si tratti di stati o singoli individui ciò che ci ritroveremo tra le mani sarà ciò che abbiamo costruito con le nostre scelte.
Buona giornata.

4 commenti:

  1. siamo d'accordo. Quello che pero' mi chiedo è questo: sono tutti più o meno bravi a dire la loro e fare un'analisi della situazione più o meno veritiera più o meno catastrofica più o meno whatever.... Ora io mi fermo! E mi chiedo e ti chiedo e chiedo loro (quelli bravi a parlare) dopo tutto questo: possibili soluzioni? Concretamente con ipad alla mano o con carta e penna alla mano ora adesso in questo momento una possibile iniziale soluzione???? Nessuno e ripeto NESSUNO che si sbilancia a dire a suggerire un inizio di soluzione... questo mi perplime!!! Ciao :)

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    1. La soluzione ad un probema difficile non viene mai da un'azione singola o semplice, questo è chiaro, io credo però, ed è la mia opinione, come tale può anche essere sbagliata, che l'inizio dovrebbe essere iniziare singolarmente ogni persona a non sottostare supinamente alle regole che questo sistema ha scritto per lui.
      Ti faccio un esempio piccolo ma significativo.
      Io sono un libero professionista, lavoro con la P.Iva e tutti i miei clienti (ramo informatico) pretendono sempre di pagarmi da libero professionista ma avere fedeltà, orari, ferie ed assenze annunciate con largo anticipo, tutto quello che caratterizza un normale dipendente.
      Nei miei contratti tutto questo non è scritto e io ho quasi sempre avuto forti attriti per non sottostare a regole scritte per alti dipendenti e non per me, sistematicamente i peggiori "avversari" in tutto questo erano gli alti colleghi che reputavano me un piantagrane e un "comodo" in quanto loro accettavano di buon grado di lavorare a partita iva con modalità da dipendente.
      Tutto questo per dire che spesso le peggiori cose ( la precarietà in questo caso) sono solo parzialmente colpa di chi la crea e molto spesso colpa di chi in silenzi e magari anche complicemente le subisce.
      Estendendo il ragionamento all'economia io credo che quello che oggi stiamo subendo è solo parzialmente colpa di chi ce lo propina e per il resto colpa nostra che non prendiamo nemmeno in considerazione altre tipologie di vita.
      Ti sei mai fermata a pensare anche solo per un attimo quanto del tempo che passi al lavoro serve per comprare oggetti al dunque inutile per la tua vita?
      Hai mai pensato a cosa potresti fare con tutto quel tempo?
      Da dove nasce il dogma divino che per definirsi lavoratore completo si deve lavorare per 8 ore al giorno?
      Ogni persona dovrebbe iniziare a cambiare piano piano il proprio punto di vista sulla vita per poter vedere nuovi sbocchi.
      Ciao, buona giornata.

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    2. Concordo pienamente su quello che dici: ossia responsabilità condivisa e cambiamento del punto di vista per trovare nuove soluzioni. Eh si mi chiedo in continuazione cosa posso fare di alternativo... e non ho ancora la risposta... ho fede sul fatto che ci sia ed io non la vedo ancora perchè cieca o ancorata a vecchi schemi. Penso che ognuno di noi senza essere un eroe nel piccolo quando vede o trova l'occasione di fare una cosa in modo diverso la deve cogliere al volo e farlo, per poi analizzare se l'azione intrapresa ha avuto successo oppure no... Applicare il metodo scientifico alla vita quotidiona. Non ci insegnano questo. Ci insegnano a vivere per dogmi ed alle volte anzi spesso a cercare di incastare il quadrato nello spazio del cerchio... Insomma sto divagando, scusa, quello a cui volevo arrivare è: se io nel mio piccolo lo faccio, mi aspetto che anche le menti illuminate facciano questo sforzo di proiezione di ipotesi alternative. E sai perchè non lo fanno???? Perchè è pericoloso per la loro immagine di sapienti: finchè fai esercizio di virtuosismo di quello che sai è facile... inoltrarsi in ipostesi che devi verificare potrebbe essere fallimentare e quindi pericoloso per il proprio ego!!! Ma è così che si esce da una crisi, qualsiasi crisi, si trovano nuovi sistemi e soluzioni e li si trova per prove ed errori. E trovare delle soluzioni con quello che hai e non con quello che potresti avere... o dovresti avere... OK io ci sto e ci sto provando! Ma non voglio sentire prediche ed analisi senza possibili aiuti concreti finali ipotesi di lavoro finali. Ciao.

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    3. Certo, pienamente concorde col tuo pensiero, le critiche sono sempre un'ottima cosa ma solo se costruttive e soprattutto se propongono alternative.
      Tutti ladri quindi nessuna soluzione, tutto allo sfacelo non è ne utile ne sensato.
      Che ci vada bene o no ora il modello sociale dominante è il capitalismo, con tutti i suoi limiti e le sue storture.
      Se si intende sostituirlo ( i credo che presto sarà assolutamente necessario come ho ampiamente detto qui: http://mycrisisdiary.blogspot.it/2012/05/le-grigliate.html) è necessario inboccare strade lunghe e tortuose ma necessarie.
      Per quanto riguarda la mia idea su ciò che non va nella società di oggi qui: http://mycrisisdiary.blogspot.it/2012/05/oggi-1-maggio-festa-del-lavoro.html ho spiegato cosa penso del capitalismo e perchè a mio parere con questi signori non andremo mai da nessuna parte.
      Loro sono un ingranaggio del sistema e oltretutto quello che "gira" meglio, proprio per questo non riformeranno mai il sistema che li alimenta.
      Mi fa molto piacere aver "acquisito" una nuova lettrice, soprattutto così attiva nei post, è sempre un piacere visto che il mio blog è un po' spopolato per ora...
      Buona giornata

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